“Ok Google”, “Hey Siri”, “Alexa”: ormai tutti siamo abituati agli assistenti vocali, tuttavia secondo un sondaggio svolto dalla Selligent Marketing Cloud, azienda globale specializzata nella marketing automation B2C, su 5.000 consumatori in tutto il mondo, quello che risalta è la preoccupazione di essere spiati proprio dagli assistenti vocali. Il 69% dei consumatori trova “inquietante” ricevere annunci basati su dati raccolti attraverso conversazioni captate, senza esplicito coinvolgimento, da assistenti vocali come Siri di Apple, Alexa di Amazon e Google Home. Il 96% delle persone si aspetta di ricevere risposte entro 24 ore dalla segnalazione di un problema, mentre il 90% (il 96% degli italiani) pretende che, nello stesso lasso di tempo, il problema venga risolto.
Il 64% degli intervistati a livello globale (e il 77% in Italia) è consapevole del fatto che la sua attività online viene monitorata dai brand, ma riceve con piacere raccomandazioni di prodotto basate sui suoi acquisti precedenti. Il 65% degli italiani trova piacevole e utile ricevere annunci in base a ciò che ha chiesto ai propri assistenti vocali (contro il 47% del dato globale). Ne emerge che le persone sono sempre più consapevoli delle dinamiche online e che le preoccupazioni maggiori sui dati raccolti online è che siano utilizzati in modi che non condividono e che i brand siano troppo invadenti.