In un momento in cui l’emergenza pandemica si abbatte sui ricavi, a fronte di una generalizzata riduzione dei budget, tra le imprese che ritengono che la digitalizzazione sia una leva strategica per uscire dalla crisi, solo l’8% dichiara di non prevedere investimenti per progetti di trasformazione digitale nei prossimi due anni. È quanto emerge da una ricerca condotta Var Group sugli ambiti della digitalizzazione considerati prioritari dalle PMI italiane. La ricerca è stata condotta nelle settimane tra luglio e ottobre 2020, proprio tra il termine del primo periodo emergenziale e la “seconda ondata”, su un campione di 250 PMI italiane con un fatturato compreso per il 70% tra 10 e 50 milioni di euro e per il 20% oltre i 50 milioni, rappresentativo di diversi settori industriali e manifatturieri: agroalimentare, carta e packaging, GDO, manifattura, tessile e abbigliamento, mobili e arredamento, servizi, chimica e farmaceutica.

Attraverso la survey e le interviste in profondità, la ricerca ha identificato le priorità digitali che le PMI italiane considerano irrinunciabili nell’immediato e quelle considerate indispensabili a tendere, nei prossimi 3 anni. Quanto intendono investire e con quali priorità in termini di innovazione digitale le piccole e medie aziende oggi? Quali applicativi e competenze cercano oggi e nel prossimo futuro? Quali saranno i trend dell’innovazione nelle imprese da qui ai prossimi tre anni?

Ecco in sintesi le principali evidenze:

L’emergenza ha imposto gli applicativi digitali per la collaboration come priorità per le PMI, ma non solo per lo smart working. Il 75% delle imprese considera come prioritaria la collaboration, intesa come la necessità di digitalizzare i percorsi di comunicazione e socializzazione delle informazioni e della conoscenza aziendale. Da notare che la priorità non si riferisce solo ai processi interni, l’esigenza cioè non è solo quella di ottimizzare lo smart working, ma riguarda tutti i processi trasversali anche esterni all’azienda: per esempio per gestire in modo più sostenibile e agile anche i rapporti con i partner e i fornitori esterni.

Ridurre i costi, aumentare la produttività con gli applicativi digitali per la logistica e la gestione del magazzino. Le iniziative correlate all’automazione, l’accelerazione delle operazioni di prelievo e dei percorsi di picking sono gli ambiti applicativi digitali prioritari per la maggior parte delle aziende, pari al 74% del campione considerato.

Customer engagement, gli applicativi digitali per la gestione dei clienti, ma la data intelligence è ancora per pochi.

Il 63% delle imprese annovera tra le priorità della digitalizzazione il Customer engagement con l’introduzione di sistemi di CRM e il rafforzamento di soluzioni già presenti. Sono solo circa la metà quelle imprese che ritengono importante l’adozione di iniziative volte ad abilitare progetti di data intelligence per l’estrazione e l’elaborazione dei dati archiviati e sono meno del 50% quelle che vedono nella servitization una priorità: evidenziando come questi temi non siano ancora sufficientemente maturi in termini di adozione.

Quali prospettive? Le PMI vedono AI e Big data nel proprio futuro

Solo il 35% circa delle PMI, infatti adotta oggi tecnologie di gestione dei big data e data intelligence, ma sale a ben 52 la percentuale delle imprese che si aspetta di farlo tra tre anni.

Analogamente per le tecnologie AI e machine learning, a fronte del 14% delle imprese che le adotta oggi nei propri processi, sale al 37 la percentuale di PMI che prevede di adottarle nei prossimi tre anni.