L’emergenza Coronavirus ha dato una notevole spallata all’e-commerce (avevamo già trattato questo argomento, analizzando i dati emersi dai forum del Netcomm): le abitudini di acquisto sono cambiate e gli operatori che sapranno interpretare il momento, potranno raccogliere nuovi clienti fedeli. Ma cosa è successo a partire dalla fatidica fase 2? Di fondamentale importanza per le imprese assumere un approccio proattivo alla trasformazione del proprio business; uno degli aspetti chiave su cui puntare sono, pertanto, gli investimenti in nuove tecnologie. Solo nel mese di marzo l’e-commerce è cresciuto del 140% e, come riporato dallo stesso Netcomm, mentre gli utenti e-commerci sono diventati 2milioni.

Un bel balzo in avanti, dunque, per gli acquisti online, un mercato che di sicuro non potrà tornare alla domanda che c’era prima, poiché ormai i vantaggi di questo sistema sono stati scoperti da tante persone che prima non si interessavano a questo canale di acquisto. Sarà perciò opportuno iniziare ad analizzare i nuovi comportamenti di acquisto, perché l’e-commerce dovrà reinventarsi per continuare a crescere e offrire sempre più comfort e qualità a chi si è approcciato a questo mondo e vorrà continuare a sfruttarlo nei prossimi anni.

Nelle indagini degli analisti emerge che il panorama per la seconda metà dell’anno sarà diverso da quanto immaginato fino a pochi mesi fa. Sono cambiate molte abitudini. Dopo lunghe settimane di isolamento forzato l’età di chi compra online si è alzata, il reddito medio ridotto e la sua diffusione ha raggiunto anche i centri minori.

Sui social cinesi, per esempio, sono aumentare le televendite in diretta (+110% sul portale Taobao), negli Usa le grandi catene (Starbuck, Macy’s, Walmart, Best Buy) stanno riaprendo con l’aiuto delle tecnologie: ordinazioni vocali e pagamenti tramite app, ritiro fuori dal locale (che in molte location è possibile fare in automobile). Fenomeni che hanno interessato anche l’Italia, dove milioni di persone hanno sviluppato in poche settimane una dimestichezza con acquisti in rete quasi impensabile. Molti operatori hanno dovuto modificare la logistica e cambiare le interfacce.

I nuovi sistemi di pagamento

Il 50% del fatturato delle aziende e-commerce italiane proviene dal sito proprietario, il 23% da marketplace. Tra i marketplace più utilizzati: Amazon, eBay, Facebook Marketplace, Alibaba, ePRICE, Zalando e Tmail. Il 30% delle aziende è presente solo su un marketplace, il resto vende su più piattaforme contemporaneamente. Il grosso degli acquisti elettronici in Italia avviene ancora con bancomat e carte di credito. In questo caso le piattaforme di pagamento sono gestite dalle grandi big tech (Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay, Alipay) che controllano anche il grosso del mercato, anche se risultano in crescita i nuovi sistemi, come il contactless.

Conclusioni

L’e-commerce del 2020 sarà un punto di svolta. Al netto delle categorie merceologiche in crisi e del calo generalizzato dei consumi, il 2020 è l’anno in cui tutti gli italiani scoprono la possibilità di acquistare online. Gli operatori che sapranno interpretare questo momento potranno raccogliere nuovi clienti da fidelizzare nel tempo. Le aziende che prenderanno questo periodo come un periodo di sosta pensando che torneranno a fare lo stesso business di prima sbagliano. Le evoluzioni sulle abitudini di consumo cambieranno completamente e i clienti si abitueranno a nuovi tipi di servizi e relazioni con le aziende.

Per gli operatori dell’e-commerce questo è il momento di non rimanere indietro. Per non finire esclusi dal mercato, molte imprese dovranno puntare sul commercio elettronico, interpretando le nuove tendenze, seguendo alcuni accorgimenti. Il consiglio degli esperti è quello di definire la presenza online e ampliare i canali di vendita, attraverso una gestione diretta o affidandosi a piattaforme di supporto. Chi non è online dovrà ripensare al posizionamento. Le catene del retail punteranno a integrazioni, per ridurre spedizioni troppo costose e impattanti sull’ambiente, puntando a consegne più rapide, con più facilità nella consegna degli ordini locali e nella vendita dei prodotti in negozio. Questa propensione all’innovazione, cavalcando l’onda della digitalizzazione farà la differenza nel mercato, dividendo coloro che rimarranno al palo da chi prenderà il volo. Nuovi modelli e nuovi servizi che si contenderanno spazi di mercato per i quali già oggi inizia a esserci molta domanda, ma non altrettanta offerta.